Indovinate un po’?
Ho tra le mani un nuovo libro su Frida Kahlo 😁
Come tutti i libri illustrati sulla vita di Frida, anche questo è fatto di tinte contrastanti e forti, come gli eventi che hanno segnato la vita dell’artista messicana.
Questo è un libro di colori e poesia, a dire il vero, in cui l’esistenza di Frida viene narrata con “brutale delicatezza” (che figura retorica è? Vediamo se avete studiato! 😁)
“Frida: un nastro legato intorno a una bomba” la definì una volta un suo amico. Una mina vagante fatta di personalità, ideali umani e artistici, colori e umori.
Frida nasce negli anni della rivoluzione, quando i vetri delle finestre della case tremavano al grido “Libertad! Libertad!”. La sua data di nascita reale era il 6 luglio 1907, ma lei dichiarò sempre di essere nata il 7 luglio, giorno in cui scoppiò la Rivoluzione in Messico.
Una malattia l’aveva resa “uccellino ferito” e i suoi coetanei la chiamavano “Frida pata de palo”, gamba di legno. Lei rispondeva arrampicandosi sugli alberi e pedalando a tutto fiato nel cortile di casa.
La mamma voleva insegnarle a cucire ma lei preferiva le attività più movimentate, come quelle che le proponeva il suo papà: nuotare, tirare di boxe, fotografare, raccogliere sassi, fiori, insetti e… dipingere!
Frida era sempre impegnata a fare qualcosa, ma era anche sempre tristemente sola.
Fu iscritta nella scuola più importante della città e fece amicizia con un gruppo di ragazzi “stravaganti” come lei.
Voleva fare il medico, ma a quei tempi purtroppo le donne non avevano grandi speranze di fare carriera e allora Frida, per scherzo o protesta, iniziò a indossare abiti tipicamente maschili.
Poi ci fu l’incidente sull’autobus che la costrinse a letto e segnò la sua vita di donna e artista.
“Sono un pianeta di dolore” sussurrò Frida sul suo letto, con le ossa spezzate.
E da quel dolore, come tutti sappiamo, sono nate opere d’arte che ancora oggi allietano i nostri occhi.
E voi, a proposito, avete già visitato virtualmente la Casa Azul di Frida e Diego? Noi sì, un anno fa, qua!